Posta prioritaria

Gentile Signora Veronica,

desidero manifestarle sincera ammirazione per le lucide e non dovute pubbliche parole che ben dipingono l’attuale rappresentazione del potere modernamente riecheggiante di archi di trionfo e sontuose libagioni.
La ringrazio per il suo coraggio nello scegliere di farsi massacrare dalla muta di cani e dalla volgarità popolare che le donne – triste spettacolo – alimentano ogni giorno nella chiacchiera, nel giudizio, nella complicità. Il privato del suo disgusto la sfuma di bellezza triste e il suo ruolo di imperatrice le nega la possibilità di sostenere scelte così comuni come una persona comune. Molte donne comuni consumano scelte socialmente molto costose nell’anonimato, molte altre sono o saranno vittime complici di comuni imperatori, anche nudi. La prego non smetta di parlare!

Alessandra